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Comune di Sostegno
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CENNI STORICI

Il territorio del comune di Sostegno, di circa 16 km quadrati, confina a est con Lozzolo e Serravalle, a nord con Crevacuore, a ovest con Curino ed a sud con Castelletto Villa (Roasio).

Il paese, che si sviluppa per circa un chilometro lungo la via principale, giace affacciato a meridione verso la pianura vercellese entro un anfiteatro di colline di origine vulcanica, alte dai 500 ai 700 metri, che lo proteggono dai venti freddi settentrionali, estendendosi dalla cima Frascheja al Bric Vaulino, dalla Pietra Croana (ben marcato vulcano spento) fino a Sant’Emiliano e la cima Rubattini, e ne costituiscono lo spartiacque con il torrente Sessera a nord ed il fiume Sesia a est.

La sua particolare e felice posizione rappresenta anche un valido richiamo turistico, specialmente durante la stagione estiva e autunnale.

Al 31 dicembre 2002 Sostegno contava 779 abitanti, comprese le due frazioni di Asei e di Casa del Bosco. 

L’altitudine varia da poco meno di 400 metri s.l.m. fino ai 430 metri del Cantone Gropallo ed ai 439 metri della Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo situata sul colle omonimo.

Sostegno fa parte della Comunita’ Montana della Valle Sessera.

Il principale corso d’acqua, che nasce col nome di Cognatto dalla vallata formata da Sant’Emiliano, la Pietra Croana ed il Bric Vaulino, riceve numerosi piccoli affluenti per poi confluire con il Rio Valnava che origina dal Massucco del Turlo ed il rio Ravasanella che ne costituisce il confine con Curino. Quest’ultimo, tra Asei e Castelletto Villa, da origine ad un invaso di circa 5 milioni di metri cubi. Il Cognatto, proseguendo verso la pianura, cambia nome diventando Rio della Valle, poi Torrente Giara ed infine Torrente Rovasenda che sfocia nel Cervo a Collobiano.

Il toponimo Sostegno origina dal medioevale Sestinius, che il Massia sostiene derivare dal latino Sestinius/Sextinius a sua volta forse derivato da Sextinus, nome proprio di persona documentato a Susa.

Nel Medio Evo Sostegno e Casa del Bosco erano sottoposti al Vescovo di Vercelli.

Il momento in cui il paese si affaccia alla storia non è l’anno 882 con il Diploma dell’Imperatore Carlo il Grosso, in quanto risultato apocrifo, bensì l’anno 999 quando Ottone III citò il paese confermandone l’appartenenza alla Cattedra Eusebiana.

Sostegno fu infeudato agli Avogadro di Cerrione fino a tutto il secolo XIV. Il 21 luglio 1404 la popolazione fece atto di dedizione al conte di Savoia, ed Amedeo VIII ne investì, con il titolo di signore, il conte palatino Pietro Bertodano (Casa del Bosco e Villa passarono invece agli Avogadro di Massazza).

Il Castello di Sostegno (gia ricordato in documenti del IX secolo) dominava in posizione strategica il paese dall’alto del colle di San Lorenzo. Fu distrutto per ritorsione nel 1527, insieme a parte dell’abitato, dalle truppe di Filippo Tornielli di Briona. Si salvò soltanto la torre, che non crollò anche se minata. 

Sostegno non fu teatro di particolari scontri e battaglie: il paese fu occupato e devastato dagli Spagnoli nel 1556, successivamente cacciati dalle truppe francesi

Nel 1616 un contingente di soldati sabaudi stazionò in zona per attaccare gli spagnoli che occupavano il principato di Masserano, e nel 1657 Paolo Besso Ferrero Fieschi transitò da Sostegno per marciare a difesa del marchesato di Crevacuore

Nel 1619 Carlo Emanuele I di Savoia infeudò il paese a Carlo Emanuele Scaglia di Verrua, con il titolo di Conte e diritto di successione.

Ceduto alla Regia Finanza Sabauda nel 1722, Sostegno fu nuovamente infeudato al conte Pietro Paolo Leone di Leynì che lo comprò per 6.000 lire, e successivamente nel 1746 lo rivendette al Conte Cesare Giustiniano degli Alfieri di Magliano. Nello stesso anno fu eretto a Marchesato con la giurisdizione su Casa del Bosco. Estintosi con Carlo il ramo maschile degli Alfieri, il feudo passò nel 1897 ad Emilio Visconti Venosta

Sostegno vanta una notevole storia artistica, in quanto ricco di dipinti murali non soltanto all’interno dei suoi luoghi di culto, ma anche su molte facciate di case del paese, alcuni ancor oggi visibili ed in parte riconoscibili malgrado il pessimo stato di conservazione ed il degrado soprattutto degli ultimi 50 anni.

Si conoscevano almeno 13 affreschi sparsi lungo le strade del paese, risalenti al XV e XVI secolo, dei quali 4 definitivamente perduti: altri ormai sono praticamente illeggibili.

L’oratorio di San Quirico, risalente al XIII secolo, fu distrutto alla fine degli anni ’60 per la costruzione della circonvallazione: aveva all’esterno un grande affresco di San Cristoforo di Tommaso De Cagnolis, risalente al 1481 ed all’interno un interessante via Crucis forse del secolo XIV. Staccati dalle pareti, sono tutti esposti al Museo Borgogna di Vercelli

L’oratorio di San Giacomo, costruito sulla medioevale via per Santiago di Compostela,conserva all’interno un ciclo di affreschi sulla vita di Cristo databili attorno alla metà del XV secolo, sconosciuti fino a quaranta anni or sono perché ricoperti da uno strato di calce in quanto l’edificio fu probabilmente adibito a Lazzaretto durante le grandi epidemie di peste dei secoli XVI e XVII. 

La Parrocchiale di San Lorenzo fu costruita due volte: la prima sui ruderi del castello poco dopo la sua distruzione (1527) e l’attuale, iniziata nel 1680, che utilizza come campanile l’antica torre del Castello, oggi monumento nazionale.

La comparrocchiale della S.S. Trinità conserva all’esterno un pregevole affresco ancora goticheggiante (la Deposizione di Cristo) della fine del XV secolo. Sant’ Emiliano, sul colle omonimo (728 metri s.l.m.), fu eretto nell’alto Medioevo sulle rovine di un tempietto romano.

Degni di nota ed ottimamente conservati i due affreschi sotto il porticato della Canonica (Tommaso de Cagnolis, fine del XV secolo), che rappresentano San Lorenzo e la Madonna con Bambino, oltre a figure di Santi (1441) in piazza della Repubblica ed un San Lorenzo in Piazza Cavour.

Nel 1874 fu fondata la Società Operaia di Mutuo Soccorso, con lo scopo di venire incontro ai soci in caso di necessità finanziarie e di malattie o infortuni.

Fino al secondo dopoguerra l’economia del paese era basata sull’agricoltura, in quanto la felice esposizione a meridione del territorio, le condizioni climatiche e la struttura calcarea ed argillosa del terreno favoriscono le coltivazioni della vite e di alberi da frutto. La produzione vinicola è oggi molto inferiore agli anni passati, anche se notevoli appezzamenti di terreno sono ancora coltivati da privati a Casa del Bosco. Esiste un vino D.O.C. il Bramaterra riconosciuto nel 1979, al quale sarà dedicato un’esposizione permanente nell’ex Asilo di Casa del Bosco, a ricordo di Don Paolo Antoniotti parroco della Frazione tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, che fu il promotore della viticoltura locale.

Sostegno era famoso dall’antichità per l’estrazione e la preparazione della calce, che copriva il fabbisogno del Biellese e di gran parte del Vercellese, al punto che esisteva fin dal Medio Evo una strada verso la pianura chiamata “Via della Calce”.

Oggi l’economia locale è basata su piccole imprese artigianali: del legno (soprattutto pavimenti), del tessile, della lavorazione del latte, oltre che edili specializzate nelle rifiniture delle case. Esse continuano le strade aperte dagli avi, che nell’ottocento e novecento emigravano stagionalmente soprattutto in Francia ed in Svizzera, ove esercitavano in gran parte l’arte dello stuccatore-decoratore.

A nord del paese esiste scavata nel calcare una grotta (di Bercovei), che termina dopo circa 150 m in un laghetto perenne, interessante soprattutto per la fauna cavernicola che la popola. La tradizione racconta che da questa grotta fu prelevata l’argilla per la realizzazione delle statue del Sacro Monte di Varallo.

 

 

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